Carlo Alfieri, come se fosse un libro…

Durante il festival letterario dedicato al "giallo" appena svoltosi a Stresa, MRS ha incontrato e intervistato l'autore di "Una Vita Complicata", originale spy story dal contenuto ricco di humour


Ho recentemente presentato Carlo Alfieri e il suo romanzo “Una vita complicata” (Mursia) durante il festival Stresa, un aperitivo con…
Si è divertito il pubblico di Stresa, ascoltando gli aneddoti tratti dal romanzo e lo spiritoso autore che li ha commentati. E divertenti sono le memorie paradossali e rocambolesche di Igor Vasilij Loewentsev, che Carlo Alfieri racconta nel suo libro.
Qui Carlo ha risposto, con l’ironia che lo contraddistingue, alle nostre domande del format “… come se fosse un libro”.


Carlo, se tu fossi un libro, che immagine metteresti in copertina?
Una spiaggia deserta, al tramonto, e una donna che cammina lungo la linea d’acqua…

E nella quarta di copertina, che testo ci sarebbe?
Il protagonista si impegna seriamente a mettere a fuoco la propria vita, ma nessun ottico riesce a fargli gli occhiali giusti.

E a chi faresti scrivere la prefazione?
A Umberto Eco.

Una citazione che ti rappresenta:
Molti altri esempi si potrebbero addurre a chiara conferma di ciò, che gli uomini non cadono nella superstizione se non quando sono in balia della paura; che tutto ciò che essi fecero già oggetto di un vano culto religioso, altro non fu che fantasia e delirio di un animo angosciato [Baruch Spinoza, Trattato teologico-politico, Einaudi Editore].

L'incipit di Carlo Alfieri, scrittore:
L’uomo si voltò, come se inconsciamente si sentisse osservato: c’era tanta gente al ricevimento per il compleanno di Matteo, e scrutando tra i presenti non riuscì all’inizio a scorgere alcun viso noto. Poi la riconobbe e riconobbe quegli occhi verdi indimenticabili, che l’avevano fatto sognare tanti anni prima, fin quando non aveva preferito dedicarsi ad altri occhi, neri questa volta. Si avvicinò a lei e mormorò con tono languido: “Quanti anni sono passati…” “Davvero”, rispose la donna a bassa voce, “sai, mi stavo domandando se in tutto questo tempo sei rimasto stronzo come vent’anni fa.”

E stata più complicata la tua vita o quella di Igor Vasilij Loewentsev, la spia rumena che è protagonista del tuo ultimo romanzo per Mursia?
Tutte le vite sono più o meno complicate, ma Igor la vita complicata se l’è scelta per mestiere; a me e a tanti altri è successo che le complicazioni sono venute a cercarci… forse erano complicazioni così interessanti che, da veri incoscienti, non abbiamo saputo dire di no.

Igor Vasilij, nella sua rocambolesca e paradossale vita da spia, incontra i grandi della terra e del nostro immaginario collettivo e riscrive la storia. E Carlo Alfieri? Quale “grande” avrebbe voluto incontrare? Quale fatto storico avrebbe cambiato, se la storia fosse solo un romanzo?
Avrei voluto incontrare Ruggero II d’Altavilla, alla corte normanna di Palermo.
Un fatto storico da cambiare? Non ho dubbi, avrei fatto morire Hitler da bambino, di broncopolmonite fulminante (facile, del resto, non c’erano ancora gli antibiotici…).

Il libro che Carlo Alfieri non ha (ancora) scritto o pubblicato:
Non ancora pubblicati: sette romanzi.
Non ancora scritto: il migliore di tutti i miei romanzi.

Carlo Alfieri volta pagina e...
…si dedica alla coltivazione di fragole nel deserto del Sahara.

E infine: c’è una casa, c’è uno studio e ci sono tanti libri sugli scaffali della libreria. Se tu fossi un libro, quali volumi vorresti alla tua destra e alla tua sinistra?
A destra Raymond Queneau. A sinistra Eric Ambler.


LEGGI LA RECENSIONE DI "UNA VITA COMPLICATA"  DALLA LIBRERIA ROSA SHOKKING