Nel suo famoso blog "La contorsionista di parole" Francesca Stega mi ha dedicato un'eccellente recensione. La ringrazio ed ecco il testo integrale:
27 maggio 2014
Romanzo di una storia nata male di Carlo Alfieri [recensione]
Romanzo di una storia nata male
di Carlo Alfieri
edizioni deste
Isbn: 9788898726103
ebook
uscito nel 2014
Seguo Carlo Alfieri sin dall'inizio di questa sua avventura di scrittore, partita - ahimè - tardi, ovvero durante la pensione... e l'unico dubbio che ti viene in mente, dopo averlo scoperto è come abbia potuto lasciar sopita tale dote per così tanto - troppo - tempo. La sua capacità di tenere un lettore incollato alle pagine, fino all'ultimo senza annoiarti, è una dote rara. Infatti "Romanzo di una storia nata male" l'ho finito in poche ore.
Una nascita emblematicamente miserabile è illuminata e trasformata "in oro" da un colpo di fortuna mediatico e da un gesto di eroica generosità. Così John W. Lockwood nasce malissimo, ma cresce assai bene. Scuole internazionali, buona società, vita cosmopolita, come si addice a chi si ritrova per padre un ambasciatore americano. Il brillante John cavalca un successo dopo l'altro: la sua prateria è il mondo dell'alta finanza, con i suoi giochi, fin troppo famigerati ai giorni nostri; lo scenario della sua azione è (quasi) l’intero pianeta, principati arabi compresi. E anche l'amore veleggia. Fin troppo. Finché la sua storia diventa una fiaba al rovescio, in cui la principessa bacia il principe e lo trasforma in ranocchio. E non si fa per dire. Nel suo DNA ci sono la vittoria, non la sconfitta, e una dannata inclinazione a perseguire ciò che è giusto. Lockwood cade e risorge. Combatte e non si arrende. E nel suo percorso di rigenerazione, non solo riformula i valori guida della sua vita, ma va anche e molto al di là di se stesso: lui, nato misero, saprà calarsi nel profondo delle miserie umane e mostrare come la via per rialzarsi esista anche nel buio più cupo, se la si sa scegliere e magari indicare agli altri. Lui, precipitato dalle stelle di sfolgoranti business finanziari e petroliferi alle stalle di uno scandalo di cui diventa l’impotente pedina, dimostrerà che si possono coniugare genio per gli affari, etica e sentimento.
Scordatevi pesanti e ridondanti definizioni sul mondo della finanza... Non è una replica di "The Wolf of Wall Street". Non avrete davanti agli occhi un uomo cinico, spietato, arrivista, macina soldi alle spalle dei contribuenti o ignari risparmiatori e soprattutto circondato da donne da portarsi a letto. Tale mondo centra fino a un certo punto. Lo fa di lavoro. Il finanziere intendo. Il protagonista dopo aver avuto la sfortuna di essere abbandonato in un insulso e anonimo bagno, viene adottato da una famiglia agiata che gli permette di studiare, viaggiare e diventare qualcuno. Se poi aggiungi che suo padre è un console giramondo... la sua piccola esistenza - è quasi - perfetta. Dico quasi perché come "le storie nate male" succedono cose che deviano - momentaneamente, solo per qualche pagina - il lieto fine che ti aspetti. Ciò che cattura sin dall'inizio è l'aspetto umano del personaggio: Un uomo capace di rialzarsi dopo una rovinosa caduta, o meglio una Vendetta data da una ripicca d'amore capace di distruggere ogni parvenza di certezza e dignità umana. Che la dignità umana oggi è sacrosanta e quando la perdi non la ritrovi mica più così facilmente. E che succede dopo? Cioè come fai a ripartire quando ti trovi nella situazione di dover ricostruire dalle fondamenta? Cerchi di ricordarti chi eri, chi sei e cosa vorrai essere.
Mr Lockwood ha ben in chiaro questo e fa de "il bene genera bene" una filosofia di vita a prescindere dalle situazioni - quelle che smarriscono - e dai tuoi nemici, per risalire dal baratro in cui l'hanno buttato.
Non si ha la pretesa d'insegnarti niente. Ed è proprio la mancanza di pretesa che fa ripartire all'improvviso - quando tutto sembra perduto - il motore della speranza, quella che tu lettore come il protagonista ti sei ritrovato a perdere, a dover fronteggiare - chissà come - quella marea di imprevisti, deviazioni di percorso e ad usare le tue sconfitte come un motivo per andare avanti cercando di non commettere più gli stessi errori. Soprattutto rende consapevole del fatto che grazie alla tua volontà hai il potere di rendere felici o infelici le persone intorno che ti amano o ti odiano... ma tu - e solo tu - sei in grado, grazie a chissà quale volontà nascosta dentro, di riportare ogni cosa al giusto ordine.
Ve lo straconsiglio.
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Francesca
http://lagogerundo.org/wp-content/uploads/2014/01/bando2014.pdf
Questo link permette di accedere al bando del Premio Letterario Internazionale Lago Gerundo 2014, ormai giunto alla sua XII edizione.
Invito gli amici scrittori a partecipare, è un Premio prestigioso e dotato di importanti riconoscimenti.
Il quarto appuntamento di SCRITTORI IN
LIBRERIA, venerdì 25 ottobre alle ore
18.00 alla LibreriaEufemia,
ci catapulterà in una dimensione storico-narrativa assolutamente avventurosa e dai risvolti spassosi.
Ospite di Giusy e Rossana sarà infatti lo scrittore Carlo G. Alfieri che presenterà il suo ultimo
romanzo “Una vita complicata”
(Mursia). E più che complicata è sorprendente e senza riposo la vita di Igor Vasilij Loewentesev, ebreo russo nato alla fine del 1800, naturalizzato rumeno, che viaggerà per tutta
Europa, capitando perfino in America e in Africa, in qualità di spia, toccando e spesso intervenendo direttamente sugli eventi che hanno fatto la Storia dell’intero secolo scorso.
Un eroe puro, a volte spiccio a volte riflessivo, che corre tra una vicenda e l’altra incappando in tutti i protagonisti del Novecento: Mata Hari, Bram Stocker (l’autore di Dracula), Lawrence
d’Arabia, Einstein, Freud & Jung, Lenin, per concludere con Hitler. Fin qui quelli “reali”. Poi ci sono gli incontri con Leonardo di Caprio nientemeno che sul Titanic (!) e con i personaggi
del film “Casablanca”.
Una storia godibilissima, una scrittura
frenetica – come lo è proprio la vita di Igor – che altalena il lettore tra le pagine vintage del feuilleton e sul set di un film di Spielberg.
Alfieri si è divertito come un ragazzino a scrivere il suo romanzo, e si sente; noi ora ci divertiamo a leggerlo!
Non mancate: VENERDI’ 25 OTTOBRE ORE 18.00 – LIBRERIA EUFEMIA, Piazza C. Abba 5, Sesto Calende.
Info: 0331 923326 – 347 4276332
Il Festival del giallo di Stresa, intitolato “Un aperitivo con…” e organizzato da Ambretta Sampietro in collaborazione con la Città di Stresa, la Pro Loco, il Distretto dei Laghi e con il patrocinio della Provincia del Verbano Cusio Ossola, si è svolto in un caldo weekend dal 15 al 17 giugno. Nella cittadina affollata di turisti che si godevano lo spettacolo del Lago maggiore e l’incomparabile vista sulle Isole Borromee, noi “Amanti dei Libri” non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione e abbiamo incontrato per voi alcuni autori.
Tra questi Carlo Alfieri, autore di “Una vita complicata”, edito da Mursia, che con la sua pacata ironia ha risposto alle nostre domande.
Dedicatosi alla scrittura dal 2004, nel momento in cui è iniziata la sua vita da pensionato, ha già al suo attivo 11 romanzi, di cui 4 pubblicati. Può parlarci di come è nata la sua carriera di scrittore, dato che a 74 anni non si può parlare di “giovane promessa”?
E’ una domanda alla quale posso rispondere in base a un ragionamento logico che feci tempo fa. Già alle medie scrivevo molto bene e in tempi in cui erano avari di voti alti avevo 10 in italiano. Mi piaceva scrivere e ho accarezzato a lungo l’idea di iscrivermi al classico e poi laurearmi in lettere per fare il giornalista o il romanziere. Un giorno però, sfogliando la Treccani mi sono imbattuto in formule chimiche e ne sono rimasto incantato. Arrivato alla maturità scientifica avrei potuto ancora intraprendere studi umanistici, ma a quel punto ho fatto un ragionamento: nella vita uno può fare prima il chimico e poi lo scrittore, ma non viceversa. Ho quindi lavorato per alcune multinazionali farmaceutiche in laboratori di ricerca in Giappone, Inghilterra e Stati Uniti. Quando 7 anni fa sono andato in pensione mi sono accorto che qualcosa mi si era accumulato nella mente, tanto da scrivere 11 romanzi. Tre sono stati pubblicati da piccole case editrici con tiratura limitata, ma mi hanno dato fiducia in me stesso. A quel punto ho deciso di mandare manoscritti solo a grandi editori: Mursia mi ha risposto che gli interessava e mi ha pubblicato. Ho la soddisfazione di dire che non sono certo stato raccomandato, visto che nell’editoria non conosco nessuno. Credo proprio che occorra non perdere mai la fiducia.
Il suo romanzo attraversa ironicamente e in modo paradossale alcune vicende della prima metà del XX secolo attraverso le avventure di Igor Vasiliij, una spia rumena al soldo dei russi. Ci può parlare di lui?
Il protagonista è un agente segreto che fa il doppio o il triplo gioco, ma non perché è un traditore, anzi la sua fedeltà va ad una nazione. Come dice il titolo ha una vita complicata: è un poliglotta (parla 6 lingue) ed in virtù della sua professione gli succede di essere presente a molti avvenimenti (storici, letterari, cinematografici), dal 1900 al 1950 circa. Lui annota su certi taccuini delle osservazioni: lo chiama il suo “archivio”. Arrivato a 70 anni si mette a riposo a e decide di aprirlo. E’ un libro di memorie scritto da un uomo che ricorda la sua vita e che ci dà un’interpretazione degli eventi totalmente difforme dalla storiografia ufficiale. E’ un personaggio che ha visto cose che gli altri non hanno visto.
Che rapporto esiste nel suo romanzo tra realtà e fantasia?
La storia resta la storia, ovviamente, mentre il resto sono fantasie vissute dal protagonista. Nelle mie intenzioni però c’era di celare una metafora delle falsità che ci raccontano da sempre e non solo perché la storia è scritta dai vincitori: sembra che la Verità storica sia inafferrabile, come un’anguilla unta d’olio che non si sa come prendere. Questo è il messaggio del libro, che ha comunque un tono divertente e paradossale e il cui effetto comico nasce dall’assurdità delle situazioni. In realtà non e’ un libro così leggero perchè occorre cultura per capirlo. Lo può leggere chiunque, ma se lo gode chi conosce i fatti e ne può apprezzare la “deformazione”. Addirittura arrivo a immaginare che il film Casablanca sia una storia vera!
Come sono stati scelti questi fatti storici o questi episodi da trasfigurare ?
Si parla di Mata Hari, Bram Stoker, Lawrence d’Arabia, del Titanic, dell’assassinio dell’ arciduca Francesco Ferdinando, di Lenin edello sterminio dei Romanov, del film Casablanca e della morte di Hitler. In realtà è più semplice di ciò che sembra: si fa una cronotraccia, una linea verticale con date che vanno dalla nascita del protagonista in poi. In ogni momento si sa che età ha e si decide quali situazioni fargli vivere… è un montaggio al contrario. Tutti i riferimenti storici sono comunque rigorosamente esatti come da storiografia ufficiale.
Quali sono le modalità con cui il protagonista affronta le situazioni che gli capitano?
E’ un omone grande, grosso e forzuto; è di intelligenza media ma non è un creativo. E’ un eterodiretto che fa le cose che gli dicono di fare e anche se non è uno stupido non prende iniziative autonome, a differenza ad esempio di James Bond. Quando è sul campo sa districarsi ma anche appoggiarsi agli altri, approfittandone con umiltà. Lo si può definire un ragazzo di buona volontà, che ha il vizio di innamorarsi di donne bellissime ovviamente! La sua prima fidanzata non la sposa mai, ma il taglio dell’homo eroticus è questo: quando si impegna gli va sempre male quando non si impegna qualcosa porta a casa. E’ una fortuna inversamente proporzionale all’impegno, molto vicina alla realtà. E’ quindi molto umano e per questo simpatico.
La stessa umanità e simpatia che ci trasmette lo scrittore mentre lo salutiamo per immergerci nuovamente nella piazza affollata alla ricerca di nuovi incontri…
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