Una donna affascinante, una relazione complicata, dall’apparenza tranquilla e condivisa, il mistero della personalità umana, soprattutto femminile e, sullo sfondo, il mondo dell’editoria. Un protagonista equilibrato, maturo, manager di successo, interessato alla vita, alle persone, alla letteratura; una protagonista molto bella, dal comportamento ambiguo e dal carattere imprevedibile; un antagonista misterioso, passionale, irrazionale. Testi curiosi, insoliti,che indagano la natura dell’uomo e dello spazio; attese, tensioni, situazioni inusitate: una realtà virtuale, che viene ad intersecare la realtà effettuale, quella del racconto stesso. Come si suol dire, una finzione letteraria che compete con la verità.
Il tutto costituisce la trama di un romanzo avvincente, sorprendente, scritto con stile sobrio e limpido, elegante, puntuale, ma comunicativo e di agile lettura, da un autore che ha già maturato esperienza sul gusto del pubblico.
Un autore che, nel prosieguo della sua attività letteraria, mostra sempre più una vigorosa vocazione di “giallista”. Un giallista sui generis, ben inteso, che non rinuncia al piacere dell’ironia, talvolta addirittura al gusto del paradosso, che ama stupire il lettore con un finale a sorpresa, invece che con continue inversioni di rotta. Carlo Alfieri, infatti, conduce lentamente, con subdola abilità, per mano il lettore lungo una trama inizialmente piana, con brevi, leggere scosse e, quando tutto sembra giungere con naturalezza ad un termine intravisto, pre-definitivo, quando chi legge, soddisfatto, si appaga di una narrazione che sembra andare per il verso giusto, scompiglia le carte in tavola e lascia di stucco con un autentico colpo di scena.
Una recensione di Rina Gambini.
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